Neodimio 60

Più sistemi sulla mia PS3

Articolo scritto da Arves e revisionato da Ribby

OtherOS è una funzionalità ufficiale della PS3 (Rimossa dalla versione 3.21), che consente di installare un edizione completa di Linux per la propria PS3.
OtherOS consentiva di installare un BootLoader (Il programma che consente di selezionare quale sistema operativo avviare, ad esempio GNU GRUB) chiamato Petitboot,
da quel applicativo, è possibile avviare distribuzioni “Live USB” (Ovvero avviare la distribuzione su USB senza installarla sul proprio harddisk), o installare nel proprio HardDisk.
Installando Linux perdo tutti i dati del sistema PS3? Assolutamente no! OtherOS consentiva di dividere l’harddisk e creare una partizione secondaria (riservata a OtherOS) rispettivamente
da 10GB o 22GB, in questo modo GameOS (il sistema operativo della PS3) e OtherOS (la distribuzione linux) possono coesistere.
Pultroppo, OtherOS non consente di accedere completamente alle risorse della nostra PS3, infatti, non è possibile accedere al settimo SPE (Ovvero un co-processore capace di eseguire piccoli
processi per alleviare il carico del processore principale) contenuto nel Cell Broadband Engine (il processore della PS3), e l’accesso al Reality Synthesizer (ovvero la scheda grafica) è
limitata da un supervisore o hypervisor (In modo da evitare l’utilizzo di giochi o programmi grafici).
Le distribuzioni supportate furono: Ubuntu, Yellow Dog Linux (La prima distribuzione ad essere
compatibile è anche proprietaria), openSUSE, Fedora, Gentoo e FreeBSD, incluse conversioni del server X.
Oggi, tutti questi progetti sono stati abbandonati.

Non ho mai visto questa opzione

Per spiegare la rimozione di questa opzione, torniamo indietro fino al 2010, dove George Hotz riuscì a hackerare
il supervisore della console, riuscendo ad eseguire codice non firmato, da qui venne addirittura scoperto un grave
bug nella criptazione del sistema, dove fu possibile installare sistemi operativi non firmati.
Sony, piuttosto che risolvere questo problema, decise di rimuovere OtherOS da tutte le PS3, rendendo impossibile
installarlo su PS3 Slim o Super Slim.
Per questo motivo, Sony fu citata in tribunale (in quanto OtherOS fu uno dei punti che Sony spinse nel marketing
della sua console) e costretta a pagare 55 dollari a tutte le persone che utilizzarono OtherOS.

La rinascita di OtherOS

Grazie alla scoperta di installare Custom firmware (sistemi operativi modificati da quelli originali), Glevand
riuscì ad abilitare OtherOS sui nuovi sistemi operativi (come 3.55 o 3.41) consentendo non solo l’utlizzo di questa
funzionalità, ma esso riuscì a rimuovere le limitazioni presenti su OtherOS.
Questa nuova versione venne battezzata OtherOS++.

Installazione e utilizzo su ultimi firmware (4.8x)

Seguendo una guida sono riuscito ad installare Red Ribborn Linux (un fork di Debian 9) con LXDE 14.
Fortunatamente, i nuovi custom firmware di Rebug, riconoscono le partizioni di OtherOS.
Quindi si può facilmente installare il CFW versione 4.84 (l’ultima al momento di questo post) dopo aver installato le varie versioni per OtherOS.
Nota: non utilizzare le versioni D-REX salvo non possedete una PS3 per sviluppatore (Debugging station o Reference Tool), le versioni REX sono per le console normali.
OtherOS può semplicemente essere avviato dal Rebug Toolbox.
Queste distribuzioni richiedono patch particolari per il funzionamento per la PS3, oltre ad utilizzare l’architettura PowerPC64 (diversa da quella dei PC standard 64bit che usiamo in casa).
Tutto sommato, sono riuscito a navigare su internet, ed utilizzare il terminale (nonostante il package manager non funzionasse).
Si notano diversi rallentamente nell’interfaccia di LXDE, e l’utilizzo di versioni estremamente vecchie del server X.
In conclusione, il sistema operativo è certamente utilizzabile, nonostante oggi non esista ancora nessun driver che sfrutti l’RSX (Un utente stà lavorando a questo driver, speriamo che rilasci il codice sorgente :P).

Perchè utilizzare OtherOS?

La PS3 ha solamente 512mb di RAM, e l’RSX è basata sulla nVidia GeForce 7800, eppure il punto forte della PS3 è proprio il processore ibrido Cell,
un processore che, tendenzialmente, può arrivare alle prestazioni di un Intel Core I7 del 2013.
Il processore è estremamente performante nella codifica e decodifica di formati come l’MPEG, e in ambito della scienza computazione
(ad esempio nello sviluppo di algoritmi).
Sicuramente può essere utilizzato come sistema di prova (anche con modifiche o hack del kernel Linux di per se, o
se siete abbastanza temerari, provare ad aggiornare la distribuzione).
Un altro esempio da citare fu un cluster (ovveri più console collegate assieme) della Air Force Research Laboratory, 1760 PS3 furono trasformate nel 33esimo supercomputer
più grande al mondo.
L’IBM stessa rilasciò un kit per tutti gli sviluppatori che vogliono sfruttare le potenzialità a basso livello del processore (IBM CELL SDK), incluso i cluster.

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